venerdì 16 ottobre 2020

Il mio acquario marino di barriera

 Qualche scatto recente del mio acquario marino






Avviato a giugno 2019

Tecnica:

- Vasca 60×50×60 con in/out Xaqua
-120l in vasca + 40l in sump/refugium
- pompa di risalita Newa jet 1700
- mobile in alluminio con sump e vasca di rabocco
- pompe di movimento 2 jebao rw4
- skimmer tunze 9004
- 2 plafoniera AI Prime HD
- dosometrica dupla marin 4 canali
- battery backup fish street
- termoriscaldatore 200watt e termometro
- ITC controllo temperatura (Termostato/ventole)
- luce per la sump
- osmoregolatore Bau
- 2 ciabatte

Refugium:
- 4 tipi di macroalghe: chaetomorpha, gracilaria, caulerpa spathulata, caulerpa prolifera
- fotoperiodo in sincrono con la vasca
- illuminazione: 2 barre led fitostimolanti da 5 watt ciascuna

Vivo:
- 10 kg circa di rocce vive
- 54kg di caribsea ocean direct live sand
- 2 ocellaris
- 1 ecsenius midas
- 1 ecsenius stigmatura
- 1 macropharingodon bipartitus
- 1 centropyge loriculus
- 1 pseudochromis fridmani
- 1 amboinensis
- 4 lumache turbo
-7 gibula
- 2 babylonia
- 2 bumblebee
- 1 gambero pistolero che non ho mai visto ma che sento schioccare tutte le notti
- coralli sps, lps, molli, zoanthus

Gestione:
- dsb
- balling Fauna Marin
- refugium con macro alghe
- cambi settimanali del 5/7%
- alimentazione pesci 2 volte al giorno (granulare SHG + Dr. Bassler + Hikari)
- alimentazione coralli tutte le sere e tutte le mattine (Coral vitalizer KZ + Koral bull Xaqua)
- somministrazione fonti di carbonio quotidiana ( Zeostart KZ)
- somministrazione di batteri + alimenti per batteri + aminoacidi 2 volte a settimana ( Zeoback KZ + Zeofood KZ + Aminoacid KZ + Coral snow KZ)
- reintegro ogni 4 mesi circa di zooplanckton (sia in vasca che in refugium): copepodi + rotiferi

lunedì 7 settembre 2020

Upgrade acquaterrario

 Aggiornamento acquaterrario

Dopo una settimana di osservazione dell'andamento delle piante nella zona emersa del mio acquaterrario, ho constatato che purtroppo il grado di umidità fornito dai due nebulizzatori ad ultrasuoni,  non era sufficiente. Per rimediare a questo imprevisto, che mi costringeva a delle supplementari integrazioni di nebulizzazione manuale più volte al giorno, ho pensato di installare un sistema di irrigazione nebulizzata.
Dopo una consultazione in rete dei vari tutorial in cui si trattava l'argomento ho deciso di costruirne uno ad hoc. 
Segnalo alcuni dei tutorial che ho trovato molto utili per capire come progettare e realizzare un impianto di nebulizazione e quali componenti acquistare:

DIY Misting System for Chameleons


Easy to Build DIY Misting System!


Dopo questa prima fase di studio ho capito di aver bisogno di:
  • Una pompa a membrana  per creare la giusta pressione necessaria per l'effetto nebulizzato
  • un alimentatore per la pompa
  • un sistema di irrigazione con tubicini e degli ugelli appositi per la nebulizzazione
  • un timer programmabile al secondo

Ho cercato sul sito cinese Aliexpress le varie componenti per vedere se trovavo qualcosa di economico ed ho trovato dei kit già completi di tutto l'occorrente ad un prezzo complessivo di circa 50 euro, piu o meno la metà del costo di un impianto di marca più blasonata in vendita in Europa. 


Unico inconveniente, il solito, i tempi di attesa per la consegna di circa due mesi😒. Non potendo aspettare così tanto mi sono messa alla ricerca dei singoli pezzi occorrenti su Amazon ed ho avuto tutto a disposizione nel giro di un paio di giorni spendendo più o meno la stessa cifra😁😁😁.

1) Prima ricerca: la pompa. Nei vari tutorial consigliano pompe a membrana ad hoc, come quelle utilizzate nei camper o simili a quelle per la macchina da caffè. Le pompe specifiche per questi impianti, tipo questa:





riescono ad erogare 5/6 litri di acqua al minuto, hanno bisogno di un alimentatore a 12 volt e 6 ampere,  possono coprire una decina di metri circa di impianto, hanno dimensioni di 17x10x6cm circa e non sono troppo silenziose, il tutto al costo dalle 20 euro in su.
Considerando che avevo a portata di mano un alimentatore a 12 volt ma ad 1 solo ampere, e soprattutto il fatto che il mio impianto avrebbe avuto la lunghezza di 1 metro al massimo, ho deciso di optare per una pompa più piccola e silenziosa ed ho scelto una mini pompa a membrana per thè, al costo di soli 10 euro circa, questa:


Una pompa molto piccola, delle seguenti dimensione: 10 x 6 x 3,5 cm, leggera e portatile, alimentata a 12 V e 0,5/0,7 A, con buona potenza,  silenziosa, con un'aspirazione massima fino a 2 m e la massima altezza idraulica di mandata pari a  3 m. Mi è sembrata perfetta ed infatti non sono rimasta delusa dalla scelta.

2) L'alimentatore fortunatamente ce l'avevo già, quindi ho dovuto solo collegarlo alla pompa. 
Per fare questo lavoro, considerando che la pompa che ho acquistato non ha i cavetti di uscita collegati ai 2 poli, ho riutilizzato una vecchia presa (tagliata da un vecchio termoriscaldatore non più funzionante e conservata per possibili utilizzi futuri, tipo questo😉) ed uno spinotto avanzo di un altro lavoretto, fatto precedentemente. Sistemati i collegamenti con un po' di nastro isolante, tutto funzionava perfettamente!

3) Per la scelta del sistema di irrigazione mi sono affidata ad uno dei tutorial consultati su youtube, dove si consigliava l'acquisto di un sistema di raffreddamento da giardino, ho scelto questo:



All'interno della confezione ho trovato: 1 tubo flessibile da 6 m, 7 ugelli da spruzzo in ottone, 6 connettori a T, 1 presa a T, 12 fascette per cavi, 12 fascette per tubi, 2 anelli a 'O'. 

Ho usato quasi tutto, tranne le fascette per i tubi e il collegamento al rubinetto, ovviamente del tubicino me ne avanzato tantissimo, penso di averne usato meno di un metro! Cosa molto utile perchè si tratta di un tubo da 1/4 di pollice, lo stesso che si usa negli impianti di osmosi (sebbene sia meno rigido di quest'ultimo) e si adatta anche agli areatori, quindi potrebbe tornarmi utile in futuro😊.
Per prima cosa ho avvitato gli ugelli ai connettori, poi ho montato tubi e connettori  alla giusta distanza: quella che mi occorreva per irrigare uniformemente tutta la zona emersa e questo è stato piuttosto semplice ed immediato perché i connettori hanno l'innesto rapido e si fissano in un attimo al tubicino. A questo punto ho dovuto collegare il tubo di entrata (per il pescaggio dell'acqua di osmosi) ed il tubo di uscita (collegato all'impianto di irrigazione) alla pompa e questa è stata un'operazione un po' più laboriosa. L'in e l'out della mia pompetta, come si vede dalla foto,  hanno lo stesso diametro del tubicino di irrigazione: 1/4 di pollice, quindi per inserire il tubicino, fortunatamente molto flessibile e malleabile, ho dovuto scaldarne estremità con dell'acqua bollente, in modo tale da allargarlo un po' per farlo entrare sugli innesti della pompa.


Ecco come ho sistemato la pompa ed i due tubicini:

Nella foto di sopra la pompa si trova su un contenitore per alimenti da circa 3 litri che ho utilizzato come serbatoio per l'acqua di osmosi del mio impianto di irrigazione, facendo semplicemente un foro nel coperchio per far passare il tubo di ingresso dell'acqua nella pompa.
Il sistema di tubi una volta montato, è stato fissato su un supporto rigido (ho usato una cannetta da elettricisti da 2cm di diametro che avevo già sottomano, ma si può usare anche qualcosa di meno "ingombrante") con le fascette da elettricista in dotazione nel kit ed infine sospeso al di sotto della plafoniera con del semplice filo di ferro plastificato. La pompa ed il relativo serbatoio d'acqua ho potuto disporli comodamente di fianco alla vasca grazie ad un muretto preesistente e questo è il risultato finale:





Devo dire che sono molto contenta del risultato finale perché l'impianto, benché non previsto in partenza, non disturba esteticamente, passando quasi inosservato, mentre rappresenta un grosso miglioramento dell'intero sistema!😊😊😊

4) Ultimo acquisto il Timer. Dopo averne visti parecchi, la maggior parte dei quali era programmabile solo al minuto e non al secondo ed inoltre richiedeva qualche passaggio in più per il collegamento all'alimentatore della pompa, alla fine mi sono decisa a comprarne uno di semplice utilizzo, incorporato alla presa per la corrente, simile a quelli analogici ma molto più performante, ho speso un po' di più, ma in questo caso credo che ne sia valsa la pena. Ho scelto questo della Trixie:

Ultima cosa da fare per rendere il tutto automatizzato, la programmazione del timer. 
Ho previsto 8 irrigazioni nelle 24 ore, a distanza di tre ore l'una dall'altra, a partire dalle 9.00 (momento in cui si accendono le luci dell'alba della plafoniera), differenziando la durata dell'irrigazione: un minuto per il giorno (dalle 9.00 alle 18.00) e 15 secondi per la notte (dalle 21.00 alle 6.00).
 Questo il video di una delle irrigazioni durante il giorno, si può constatare la silenziosità della pompa.


Ed infine un upgrade dell'illuminazione con l'aggiunta (temporanea) di 2 tubi a led sistemati a bordo vasca con delle staffe fatte in plexiglass piegate sempre con la pistola ad aria calda:


In futuro mi procurerò una plafoniera led più lunga per coprire tutta la lunghezza della vasca.
Ultime foto: la fioritura dell'hibiscus, un regalo inaspettato! 💓💓💓

























giovedì 27 agosto 2020

Acquaterrario, zona emersa

 Il mio acquaterrario



















Fin dai miei primi approcci all'acquariofilia sono sempre rimasta affascinata dai paludari: acquari aperti sviluppati in altezza, con una zona predominante di piante emerse. Ciò che non mi piaceva di quest'ultimi, era la scarsa quantità d'acqua riservata ai pesci, infatti i paludari sono perlopiù dedicati ad anfibi. Poi ho scoperto gli acquaterrari: un acquario a tutti gli effetti, con una zona emersa, solitamente meno sviluppata di quella prettamente acquatica, in cui ricreare scenari di fiume o di foreste tropicali compresi di cascate, effetto nebbia e giochi d'acqua...inutile dire che è stato amore a prima vista! Per anni ho desiderato allestire un acquaterrario ed ho consultato vari articoli e video sul web per studiarne la realizzazione, finchè finalmente mi sono decisa a realizzarne uno. 

Segnalo alcuni canali youtube che ho trovato molto utili per lo studio della progettazione:






Il progetto del mio acquaterrario si è basato sulla tipologia di pesce che ho attualmente in un acquario da 200 litri lordi: 5 oranda, di cui un faintail e 4 teste di leone (3 calico ed un testa rossa). Volevo dare più spazio ai miei pesciotti, ormai piuttosto cresciuti, senza rinunciare alla possibilità di avere allo stesso tempo un layout particolare, cosa difficilmente conciliabile con questa tipologia di pesce.
Così mi sono messa alla ricerca di una vasca più grande da poter sistemare in casa, su un supporto che avevo già a disposizione. Il mobile in questione era stato realizzato in ferro tubolare da mio marito, proprio per sostenere due acquari da 60 litri circa, che avevo dedicato a dei pesci che adoro, oltre i pesci rossi: i betta splendens, poi nel corso degli anni hanno ospitato anche altri pesci, come i ramirezi ed uno dei due è stato convertito in nanoreef. Nel momento in cui ho dismesso la piccola vasca marina per passare ad una di litraggio superiore, ho iniziato a valutare la possibilità di eliminare l'acquario più piccolo, rimasto solo su quel supporto così ampio, sostituendolo con uno più grande in cui trasferire gli oranda, sistemati altrove.
Dopo un po' di ricerche sui mercatini locali, su segnalazione di un amico acquariofilo, ho trovato la vasca perfetta per il mio scopo: un acquario marino appena dismesso da 300l. Le dimensioni della vasca: 120l x 45p x 60h cm...praricamente sembrava quasi fatta su misura per il mio supporto e per il mio progetto e, inoltre, essendo una vasca marina, presentava sulla parete posteriore 3 fori che avrei potuto comodamente sfruttare per il passaggio di tubi e cavi.

Questa la vasca come si presentava appena portata in casa:

Ci è voluto un bel po' di olio di gomito e parecchio aceto per ripulirla per bene, ma alla fine è tornata come nuova!



Prima di partire con la progettazione di massima ho stabilito dei punti irrinunciabili da includere nella pianificazione:
  • Massima quantità di acqua per i miei oranda: 250l circa
  • Due cascate con effetto nebbia
  • Una struttura non troppo pesante
Questo un primo schizzo del progetto:

Ho pensato di costruire una teca di forma ad "elle" con 2 pannelli di forex da inserire all'interno della vasca da fissare poi al muro con delle staffe a "C" tipo queste:


Con lo scarto ricavato dal taglio del pannello più grande ho ricavato una sorta di mensola per la zona emersa delle piante, da sistemare subito al di sotto dei fori già presenti nella vasca.
Avrei preferito usare dei pannelli neri, ma non li ho trovati, così li ho presi bianchi, ma ho dipinto la parte dedicata alla zona sommersa di nero con uno spray acrilico e poi rivestito con plastifilm a pennello.

Questa la teca finita fissata per mezzo dei 3 passaparete già presenti nella vasca marina:

Dopo aver tagliato i due pannelli di forex a misura, li ho prima dipinti e poi incollati col tangit utilizzando dei profili al elle in pvc, uno esterno da 3cm ed uno interno da 1cm, a sua volta dipinto di nero nella parte inferiore, in corrispondenza del nero dei pannelli.

Profilo esterno da 3cm
Profilo interno da 1cm



Mio marito mi ha ritagliato la "mensola" (con la mola ed un disco per pvc) e fatto dei buchi in corrispondenza del passaggio dei tubi, in corrispondenza dei passaparete:


Per fissare la mensola alla teca in forex ho pensato di realizzare 5 staffe in plexiglas, avanzo di un lavoro precedente. Anche in questo caso le staffe sono state ritagliate con la mola, poi piegate ad elle con la pistola ad aria calda, forate col trapano, incollate alla mensola con del silicone ed infine fissate al forex (forato in corrispondenza) con delle fascette da elettricista.

Staffa in plexiglass


Nella parte inferiore della mensola, quella a contatto con acqua, invece di dipingerla di nero, ho ritagliato ed incollato con del silicone uno sfondo in pvc per acquari raffigurante delle rocce, lavoro fatto in contemporanea con l'incollaggio delle staffe.

Sfondo applicato nella parte inferiore della mensola

Nella foto sottostante si può vedere imeglio la mensola, con relativo sfondo e staffe, fissata sulla teca:

In realtà le staffe, per essere più funzionali nella distribuzione del peso sulla mensola, avrei dovuto metterle al contrario, ma ho preferito questa disposizione per un fatto estetico (in questa posizione potranno essere completamente coperte senza problemi), considerando che il peso sarebbe stato non eccessivo e soprattutto la presenza dei passaparete come ancoraggio del forex al vetro. 
A questo punto ho iniziato a realizzare la plafoniera: una barra rettangolare di alluminio lunga 1 metro appesa al soffitto con dei cavetti di acciaio, alla quale ho fissato alle estremità due faretti led da esterno da 50 watt ciascuno e luce da 6500 Kelvin, più, al centro, una plafoniera led AquaBeauty dimmerabile (per ricreare l'effetto alba e tramonto) da 35 watt che avevo utilizzato inizialmente sul nanoreef, con uno spettro compatibile anche per le piante. 

Queste i due faretti, presi su Amazon:
https://www.amazon.it/dp/B0893HWX4D?psc=1&ref=ppx_pop_dt_b_product_details

Per i faretti ho dovuto comprare a parte cavo e presa, non compresi.

Questo lo spettro della plafoniera AquaBeauty:

Questa la struttura una volta assemblata e appesa al soffitto:

In totale 135 watt ma con l'utilizzo di due timer ho regolato le 3 luci in modo tale da avere un massimo di 50+25 watt, cioè 2 ore di alba in cui la plafoniera AquaBeauty arriva al massimo per il canale dei bianchi e al 50% dei blu, poi si accende il faretto di sinistra per 4 ore, quindi si spegne questo e si accende quello di destra per 4 ore, infine due ore di tramonto con accesa solo la plafoniera centrale.

Dopo aver sistemato le luci sono passata alla realizzazione del layout di supporto per le piante. Avrei preferito usare rocce vere, ma per evitare un carico eccessivo, impossibile da sopportare per la mia teca in forex, e per garantire ai pesci la massima quantità possibile di acqua, ho optato per la realizzazione di una struttura in poliuretano espanso che avrebbe simulato delle montagne. Per quest'ultime ho utilizzato delle lastre di polistirolo, dei piccoli contenitori in plastica di varie misure e del poliuretano espanso.
Per prima cosa ho recuperato il polistirolo che avevo conservato nel corso del tempo: principalmente si tratta di box termici derivanti da acquisti di pesci e coralli; poi ho disegnato degli schizzi di profili di montagne che ho ritagliato col taglierino.



Dopo aver ritagliato una quantità sufficiente di "profili montani", ho fatto una piccola prova di "allestimento". Nella foto sottostante è presente anche una montagna "di prova" fatta solo col poliuretano.


Per ricavare dei vasetti in cui poter inserire le piante, ho utilizzato dei piccoli contenitori e flaconi in plastica, ritagliati con taglierino.


Li ho fissati al polistirolo con dello scotch carta ed ho poi rivestito il tutto col poliuretano espanso.



A questo punto, per gestire meglio la progettazione dell'allestimento, ho ricreato una teca in cartone, corrispondente a quella in forex inserita in vasca, in modo tale da per poter lavorare più comodamente in orizzontale (sul pavimento) ed ho cercato di creare un layout con le rocce finte, questo il risultato, la disposizione finale:


Ho stabilito il punto in cui inserire le due cascate previste e sono passata alla realizzazione dell'impianto idraulico per queste ultime, pianificato come indipendente dalla filtrazione dell'acquario (affidata ad un potente filtro esterno).
Per le cascate ho previsto la presenza di due piccoli "serbatoi" ai quali far arrivare l'acqua tramite una pompa e un tubo con un innesto a "t". La presenza dei serbatoi d'acqua è stata determinata dall'intento iniziale di voler ricreare un effetto nebbia utilizzando due nebulizzatori ad ultrasuoni. I tubi li ho inseriti all'interno di un tubo rigido, la classica cannetta da elettricista, modellata in forma semicircolare utilizzando sempre la pistola ad aria calda.


Dal retro della montagna ho tagliato e scavato il polistirolo ed il poliuretano per ricavare lo spazio per i tubi e le vaschette:


Le zone delle due montagne in corrispondenza dei serbatoi sono poi state incise col taglierino anche sul davanti, per far in modo da ricreare due nicchie accessibili in cui inserire/sostituire i nebulizzatori.




A questo punto ho utilizzato dei ritagli di polistirolo per creare ulteriori rilievi sulle montagne e delle altre vaschette per aumentare il numero dei vasetti per le piante.


Ecco come si presenta la "catena montuosa" dopo l'ulteriore rivestimento col poliurertano:


Col senno di poi, posso dire che sarebbe stato molto meglio pianificare fin dall'inizio la forma finale da dare alle montagne ed il percorso delle cascate, quindi costruire fin da subito una struttura da rivestire in poliuretano, piuttosto che procedere come ho fatto finora: ho perso molto più tempo ed ho sprecato una bomboletta di poliuretano creando montagne che non ho poi utilizzato.😒
Dopo aver fatto il collaudo delle cascate per verificarne la funzionalità (essendo alimentate dalla stessa pompa è importante controllare che si trovino alla stessa altezza, altrimenti l'acqua fuoriesce solo da quella posta più in basso), sono passata a fare qualche prova di disposizione delle radici: quelle più articolate nella zona emersa e quelle più lineari e semplici nella zona acquatica. Questa scelta è stata determinata dalla tipologia dei pesci ospitati, sono gandini e un po' goffi nel nuoto e non voglio che si trovino incastrati tra i rami...


Prima di dipingere le rocce le ho scolpite con un coltello da cucina, per renderle più realistiche: meno tondeggianti e dotate di una texture più simile alle rocce reali. Per questo lavoro ho seguito un tutorial molto utile:

Per la pittura ho trovato utile anche quest'altro tutorial:


Sostanzialmente ho fatto un mix tra i due tutorial usando acrilici sia spray sia a pennello.
Dopo aver passato una prima mano di acrilico nero con lo spray, ho voluto ricontrollare l'effetto delle radici:




Tolte le radici ho sistemate le zone rimaste scoperte con del poliuretano avanzato:




Quindi ho ripassato col nero spray, poi ho usato il marrone spray ma l'effetto non mi piaceva, per cui ho proseguito con gli acrilici a pennello. Ho usato il rosso mattone, il bianco e il giallo ocra con generose pennellate di colore, poi ho spruzzato acqua per diluire ed uniformare il tutto, evidenziata qualche zona con qualche tocco di colore (giallo ocra + bianco) col pennello asciutto ed infine ho passato l'acrilico bianco spray per rendere meno accesi i colori.

Fasi della pittura:

Questo il risultato finale, dopo aver dato qualche ultimo colpo di luce con il pennello a secco, usando il bianco mischiato all'ocra e, dopo aver aspettato l'essicazione degli acrilici, ho passato tre mani di plastifilm spray:





Particolare delle rocce:




...Non so perché ma l'effetto finale mi ricorda una mia vecchia borsa pitonata anni 90' 😂

Prima prova nella teca: ho dovuto fare qualche taglio sulla sinistra ed un po' nella parte inferiore per sistemarla, dopo di ché ho reinserito i serbatoi nelle rispettive nicchie, ho infilato i nebulizzatori dentro i serbatoi ed ho collegato il tubo ad una pompa da 600l/h


Ho usato due nebulizzatori tipo questo nella foto  sottostante (per nebulizzare hanno bisogno di un livello di acqua di 5 cm), ognuno collegato ad un alimentatore da 30 watt.


Ed infine ho fatto il collaudo delle cascate, per fortuna è andato bene! 😄


Dopo aver chiuso le nicchie delle cascate semplicemente appoggiando ad incastro i pezzi tagliati col taglierino, ho inserito le radici infilandole in parte nel poliuretano, in parte appoggiandole sui vetri della vasca, in modo tale da renderle removibili.
Inizialmente avevo pensato di rivestire la parete sinistra della teca con delle cortecce, poi ho preferito la rete della palma da cocco, utilizzata anche per coprire la mensola di appoggio per le montagne.



Prima di cominciare a sistemare il muschio, ho incollato con del cianoacrilato in gel (inerte una volta essiccato) dei pezzetti di rete di palma sulle montagne, per far in modo di farlo attecchire più facilmente sulle finte rocce.





Nei vasetti per le piante ho inserito: sul fondo dell fibra di cocco fertilizzata, reperibile all'Ikea, poi uno strato di Manado (fondo per acquario simile all'argilla espansa ma in granulometria fine) mischiato a del lapillo vulcanico

Fibra di cocco

Manado

Lapillo vulcanico

Il muschio che ho utilizzato proviene principalmente da un luogo in zona in cui è possibile prelevarlo.


Queste le montagne e le radici dopo aver appoggiato il muschio sulle zone in cui ho attaccato la rete di cocco:


Queste le piante che ho scelto, prese all'OBI:


Piante:
  • Chamadorea elegans
  • Areca
  • Nephrolepis exaltata
  • Asparagus plumosus
  • Begonia beleaf
  • Fittonia forest flame
  • Fittonia superba lemon
  • Calathea
  • Chlorophytum
  • Mini spathiphyllum
  • Phalaenopsis
  • Vriesca rossa, arancio e bordeaux
  • Peperomia
  • Hibiscus rosa

Piante prelevate in zona, in prossimità del muschio ed epatiche

Per sistemare le piante nelle diverse dislocazioni: vasetti, mensola, montagne e nicchie varie create dalle radici, per prima cosa ho provveduto a privarle completamente del terriccio presente nel vasetto in cui si trovavano ed ho sciacquato per bene le radici allo scopo di evitare contaminazioni dell'acqua nella vasca e futuri sviluppi di alghe non gradite. Poi ho disposto alcune piante direttamente nei vasetti nascosti dentro le montagne, mentre per tutte le altre ho creato una specie di kokedama usando il manado ed il polyfill, il tutto rivestito o con muschio avanzato o con rete di cocco fissato con degli elastici.

Risultato finale:






Dopo aver terminato l'allestimento della zona emersa, ho riempito la vasca fino al livello stabilito (sotto la mensola) ed ho inserito un sacchetto di carbone attivo vicino alla pompa per le cascate, per esser certa di eliminare completamente qualsiasi residuo di pittura o sostanze indesiderate portate dal terriccio del muschio e delle piante.
A questo punto per una settimana circa ho osservato l'evaporazione dell'acqua, il grado di umidità e soprattutto l'andamento delle piante in questa disposizione. Mi sono resa conto della necessità di effettuare delle modifiche: la prima per quanto riguarda il grado di umidità. Purtroppo i due nebulizzatori, contrariamente a quanto immaginavo, non garantiscono un grado di umidità sufficiente nonostante siano sempre accesi ed è necessario integrare manualmente con lo spruzzino ogni tre ore circa.
La seconda modifica riguarda la quantità di luce che arriva in vasca. Quando ho fatto le prove con faretti e plafoniera a vasca vuota la luce, benché un po' debole, riusciva ad illuminare a sufficienza anche la vasca sottostante, ma con l'inserimento delle piante sui rami, si sono create delle cospicue zone d'ombra che non avevo previsto, ragion per cui si è reso necessario un incremento della quantità di luce.
Per ovviare a questi due inconvenienti ho pensato di inserire un impianto automatico di irrigazione nebulizzata e delle luci impermeabili posizionate a bordo vasca, ma di questi cambiamenti ve ne parlerò nel prossimo post dedicato all'allestimento della zona acquatica.